Ogni benedetto mese mi riprometto di seguire una scrupolosa scaletta di lettura.
Mi impongo di alternare libri leggeri a libri più impegnati, la saggistica con la narrativa, la formazione con il fumetto. Scrivo scalette e programmi che prevedono di leggere almeno un libro di politica attuale o di geopolitica, per cercare di essere meno ignorante del dovuto. Solo un fantasy, che non è che posso impantanarmi nel puro intrattenimento ed evitare tutto il resto. Almeno un giallo, che se poi mi chiedono un consiglio sul genere e io non ho niente di pronto e letto che figura ci faccio? Poi un libro unanimemente riconosciuto come peso, intellettuale e impegnativo (sempre per cercare di evitare la morte cerebrale).
Arrivo a una lista di circa 20, 25 libri da leggere in un mese con la convinzione che sì, certo che ce la faccio, che ci vuole? (spoiler: non ce la faccio).
E poi cosa succede?
Succede che mi prende il trip dei gialli e mi leggo una serie di dieci libri con protagonista l’agente X e non leggo nient’altro per un mese. Oppure scopro un autore cinese che mi appassiona e per un altro mese leggo solo narrativa ambientata in Cina. Mi intrippo con la biografia di Michelle Obama e mi leggo nove libri sulla politica americana e nel frattempo mi sfugge cosa sta dicendo Draghi in Italia.
Nel frattempo, la newsletter di Pennamontata mi suggerisce cinque libri di formazione che non posso non avere e che quindi si accumulano sulla scrivania e tutte le volte che mi siedo penso: “Oggi ti leggo, sì, proprio tu in cima, oggi tocca a te!” (altro spoiler: non lo faccio, non quel giorno almeno).
Ma quest’anno giuro che i buoni propositi per le vacanze li rispetterò!
Mi sono proposta di dimezzare la mia infinita pila in attesa: la borsa da spiaggia Einaudi (figurati se non me l’ero accaparrata l’anno scorso) è piena di libri ed è decisamente la valigia più pesante che dovrò caricare in macchina. Dentro c’è il mondo: il nuovo di Joyce Carol Oates, Blondie, I delitti della Salina, che mi ispirava tanto, Gideon la Nona, che se ne sta lì da quando è uscito, la saga dei Florio, che ero rimasta l’unica in Italia a non averla ancora letta.
Un totale di 24 libri per 28 giorni di vacanza. Sì, certo.(Nel frattempo me ne sono fatta portare altri 3 da mio marito che è tornato un paio di giorni a casa, non sia mai che rimanga senza, e poi ho letto le prime 3 pagine di Gideon la Nona e…no. Non è proprio per me). E poi gitarella nella libreria di Sarzana, non volevi comprare Tre di Valérie Perrin? Ma certo che volevi.
A memento dei buoni propositi non rispettati, qui faccio l’elenco di tutti i libri che mi sono portata dietro. Mano a mano che li leggerò, diventeranno linkabili alla rispettiva recensione, e quelli che resteranno fuori, be’. Come al solito ho esagerato con i buoni propositi.
I delitti della salina, di Francesco Abate
La terra promessa, di Barack Obama
Le piccole libertà, di Lorenza Gentile
La piccola conformista, di Ingrid Seyman
Blondie, di Joyce Carol Oates
Love after love, di Ingrid Persaud
Quello che non ti dicono, di Mario Calabresi
Jonathan Strange & il signor Norrel, di Susanna Clarke
Nomadland, di Jessica Bruder
Il cibo che ci salverà, di Eliana Liotta
Il grido della rosa, di Alice Basso
Io so chi sei, di Paola Barbato
Tutto quello che so sull’amore, di Dolly Alderton
I leoni di Sicilia, di Stefania Auci
L’inverno dei leoni, di Stefania Auci
Missione economia, di Mariana Mazzucato
Story, di Robert McKee
Charles Dickens, di Roberto Ackroyd
I magnifici idioti, di Stefano Piedimonte
La vita sul nostro pianeta, di David Attenborough
Cinquanta modi di dire pioggia, di Asha Lemmie
La pratica, di Seth Godin
Tre, di Valérie Perrin
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